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Gola del Furlo (La Via Flaminia da Fano a Pontericciòli)


La Gola del Furlo è una profonda e stretta spaccatura che separa il M. Paganuccio (m 976) dal M. Pietralata (m 888), caratterizzata da pareti quasi verticali incise nel calcare massiccio, sul fondo del quale scorre il Candigliano, affluente del Metauro; essa determina il confine amministrativo fra quattro Comuni della Provincia di Pesaro, ricalcando ciò che avveniva in antico, quando la gola era spartita tra i municipi di Forum Sempronii, Pitinum Mergens, Suasa, Urvinum Mataurense. Il Candigliano si incunea vorticoso nella gola e nel punto più angusto della strettoia esso supera con una cascata un brusco dislivello di circa 10 m (dove poi è stata costruita la diga). Queste particolari caratteristiche della morfologia del luogo hanno reso la gola difficilmente praticabile e costituiscono un elemento di divisione in un punto di passaggio obbligato tra la vallata del Metauro e quella più interna del Burano, che introduce verso il favorevole passo della Scheggia e la vallata del Tevere. L'importanza eccezionale della Gola del Furlo è in definitiva attestata dalla concentrazione di resti archeologici che vanno ininterrottamente dalla preistoria fino al Medioevo.

Lungo l'intera gola la via Flaminia descrive un percorso ondulato e serpeggiante, sempre sopraelevato di una media di circa 30 m rispetto al letto del fiume. Questa quota di sicurezza sul pendio della montagna è acquisita talvolta mediante poderosi tagli del costone di roccia, in altri casi con la costruzione di lunghi muri di terrazzamento, sia infine con l'impegnativo scavo di due gallerie.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 28.08.2004

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