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Ponte Mallio (La Via Flaminia da Fano a Pontericciòli)

Vicus ad Calem (La Via Flaminia da Fano a Pontericciòli)


Nelle fonti itinerarie antiche la località "Ad Calem" è ricordata, sia come statio lungo la Via Flaminia che come vicus, e il nome antico sopravvive nel toponimo medioevale e moderno di Cagli.

L'abitato romano, sorto nel punto d'incontro tra due torrenti, nel punto di più favorevole attraversamento, è erede di un centro frequentato sin dalla preistoria in relazione alla pratica della transumanza verso L'Appennino, e alla direttrice di traffici che dalla costa adriatica si dirigeva verso il bacino idrografico del Tevere, sfruttando le strettoie del Furlo, del Burano e il passo della Scheggia. In quest'ottica assumono particolare interesse la scoperta di stipi votive con bronzetti di Marte e di Ercole a Isola di Fano e a Coltona presso Cagli.

La Via Flaminia, con un tracciato ripercorso quasi interamente dalla attuale strada nazionale, attraversava la stretta gola del Burano sopraelevata di alcuni metri sul ciglio del torrente, munita da poderose opere in muratura, poi, giunta a Cagli, passava sulla sponda sinistra del torrente attraverso il ponte Taverna, che presenta oggi strutture medioevali che ricalcano resti più antichi. Poco a Nord di Cagli, poi, la via consolare attraversava il torrente Bosso con il ponte Manlio. Da Cagli si distaccava un diverticolo che si dirigeva verso la vallata del fiume Cesano collegandosi con i municipia di Suasa e Sena Gallica.


Dettaglio scheda
  • Data di redazione: 01.01.1999
    Ultima modifica: 05.11.2012

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