Beni storici e artistici
Fano: Chiesa, ex Convento e Pinocoteca di San Domenico
Lungo l'antico decumano massimo di Fano - oggi via Arco di Augusto - sorge la Chiesa di San Domenico con annesso convento.
Il complesso venne edificato nel periodo intercorrente tra il 1281 e il 1297 per volontà dei Padri predicatori Domenicani per concessione fatta allo stesso San Domenico durante un suo passaggio a Fano di ritorno da Tolosa a Roma attorno al 1216. Secondo la tradizione, la chiesa dedicata alla Beata Vergine del Rosario, accolse la sepoltura di Jacopo Del Cassero subito dopo essere stato assassinato, la cui traccia si ravvisa nella muratura di facciata a sinistra del portale.
La chiesa fu soggetta a numerosi rifacimenti durante i secoli: dall'intervento Malatestiano di cui non si sa nulla, alla costruzione del campanile e del chiostro rispettivamente nel 1485 dalla fine del XV secolo fino alla metà di quello successivo, al rinnovamento dell'interno con altari Barocchi e pavimentazione nel 1600, fino alla radicale trasformazione settecentesca ad opera dell'architetto fanese Francesco Gasparoli che pur mantenendo l'antica struttura, dotò l'ampia aula di massicce colonne binate che sostenendo un architrave ed un soffitto voltato, creavano un impianto tripartito di notevole suggestione. Con le soppressioni Napoleoniche i frati si trasferirono a Jesi e lì rimasero definitivamente. La struttura cadde così in degrado fino a quando nel 1907, vi si trasferirono le monache Benedettine. Nell'agosto del 1944, la chiesa venne danneggiata dall'abbattimento del campanile ad opera dei Tedeschi in ritirata.
L'esterno presenta il tipico aspetto di una chiesa conventuale del XIV secolo dell'Italia centrale. La facciata scandita da lesene e da due contrafforti angolari, presenta uno schema a capanna. Mentre l'antico prospetto era probabilmente coronato da archetti pensili, aveva un ampio rosone di cui si conservano tracce nel tamponamento successivo, ed in alto, una monofora tuttora aperta.
Il portale è invece il risultato del rifacimento settecentesco. A sinistra di quest'ultimo si ravvisa il profilo irregolare di un'apertura ogivale tamponata in cui si è voluto riconoscere il vano che ospitava la sepoltura di Jacopo del Cassero. Il fianco sud orientale della chiesa è il meglio conservato nonostante le manomissioni, come l'introduzione di finestre e di una porta settecentesche ed il tamponamento delle originarie monofore.
L'interno ha l'aspetto di una aula settecentesca in cui non sono più visibili le tracce della struttura architettonica medievale, mentre sopravvivono le tracce dei due cicli di affreschi scoperti nel 1905 sotto gli intonaci parzialmente scalfiti. Nel presbiterio, a destra, è conservata una lunetta affrescata con il motivo della Sacra Conversazione, comunemente definita "lunetta De' Pili", attribuita al cosiddetto "Maestro dell'Incoronazione". Nella parete nord - occidentale si individuano affreschi rappresentanti episodi della Vita di San Domenico e scene della Vita di Santa Maria Maddalena, entrambi attribuiti all'eugubino Ottaviano Nelli e alla sua scuola.
Tra il 1703 e il 1708 la chiese venne completamente rinnovata secondo progetto e direzione di Francesco Gasparoli. Conservando per ragioni economiche le muratura perimetrali e il tetto della vecchia chiesa, egli concepì il vasto rettangolo dell'antica navata come un contenitore di una fuga di possenti colonne binate disposte a tripartire lo spazio appena interrotto dall'inserimento di due pseudotransetti dei quali uno con copertura a crociera e l'altro con finta cupoletta su pennacchi. L'aula si conchiudeva in una ampia volta a sesto ribassato. Il Gasparoli pare recuperare la nuda e semplice eleganza palladiana, evidentissima soprattutto nel motivo semplificato dei capitelli corinzi delle robuste colonne che sostengono la massiccia trabeazione. La fabbrica risulta informata da un severo equilibrio classico appena interrotto dai fastosi altari intagliati e dorati in stile Barocco e da quelli minori in stucco dipinto di autori ignoti.
Gli altari vennero impreziositi di dipinti, fra i quali si menzionano San Vincenzo Ferreri del pesarese Gianandrea Lazzarini, e soprattutto il San Tommaso d'Aquino del pittore veneto Jacopo Palma il Giovane.
La chiesa è stata completamente restaurata dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Fano e riaperta al pubblico nel luglio 2007. E' adibita a Pinacoteca con esposizione di opere pittoriche di arte sacra.
Dell'annesso Convento delle Benedettine, restaurato negli anni ottanta ed adibito ad uso abitativo, è visitabile il bel chiostro.
Informazioni (aggiornate al 18-7-2024): per visite alla pinacoteca tel. 0721-802885.
Dettaglio scheda
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Data di redazione: 01.01.1999
Ultima modifica: 18.07.2024
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