Beni storici e artistici
Felice Damiani da Gubbio (affreschi del Castello Brancaleoni di Piobbico)
Completamente assenti sono i documenti sulla vita e la formazione culturale di Felice Damiani. La sua attività, per quel che si conosce, risulta circoscritta tra il 1575, data in cui firmò una tela per la chiesa di S. Maria Maddalena di Spello con una "Nascita del Battista", e il 1609, data della "Crocifissione" in S. Agostino a Gubbio.
Il fatto, però, che fosse originario di una città ancora soggetta al Ducato urbinate contribuisce a fondare l'ipotesi che fosse influenzato dagli artisti del "Manierismo metaurense", in particolare da Federico Zuccari. Le opere di arte sacra del Damiani rivelano un'ascendenza da modelli del primo '500, da Lorenzo Lotto e Battista Franco, ma anche dal Ridolfi da cui il pittore "deriva venetismi nel colore e sintesi figurali". Già il Lanzi (Treia, MC 1732- FI 1810), infatti, nel ricordarne l'attività marchigiana ne descriveva "il colorito lieto e vivido", facendolo derivare da contatti con la Scuola Veneta. Oltre che a Piobbico, per gli affreschi del Castello Brancaleoni, il pittore eugubino fu variamente attivo nelle Marche, a Recanati, Loreto, S. Severino, dove nella chiesa di S. Maria dei Lumi si adoperò ancora in una serie di affreschi dedicata alle "Storie di S. Giovanni Battista", e a Macerata, nel Santuario di S. Maria delle Vergini, dove è custodita una pala a lui attribuita da alcuni studiosi.BIBLIOGRAFIA
ZAMPETTI 1990
Dettaglio scheda
-
Data di redazione: 02.04.2001
Ultima modifica: 14.12.2004
Nessun documento correlato.