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       Tesi 
        di laurea Lineamenti geomorfologici e recente evoluzione del tratto di costa dal porto di Fano alla foce del fiume Metauro  | 
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Cap1-Studi Precedenti  Scritti 
  storici citano lavori di modifica mai completati negli anni 1348, 1421 (commissione 
  di Pandolfo Malatesta), 1613 (per commissione papale), ma occorre arrivare al 
  1720 per il completamento di un canale (Canale Albani) che prelevi acqua dal 
  Metauro e la convogliasse fino al porto. Tale opera, progettata da Pietro Paolo 
  Gabus prevedeva anche la presenza di due moli guardiani, il destro più protratto 
  del sinistro. Proprio questi furono oggetti di riparazioni nei secoli successiva 
  fino al 1867, anno in cui l’Ufficio tecnico comunale fece progettare delle modifiche 
  da apportare al porto per limitare gli effetti della massiccia aggressione delle 
  ghiaie. Ciò testimonia che alla fine dell’ottocento gli apporti del Metauro 
  erano di entità tale da dover adottare strutture di difesa (Buli 
  e Ortolani, 1947), certamente in connessione con gli effetti 
  della Piccola Età del Ghiaccio. Tra circa il 1500 e 1850 si è infatti verificato 
  un repentino peggioramento delle condizioni climatiche; un netto raffreddamento 
  che ha fatto seguito al Periodo Caldo Medioevale (IX-XIII secolo) e che ha condizionato 
  i processi erosivi o deposizionali sia fluviali che costieri (fig.4). In particolare 
  vennero modificati gli apporti solidi e di conseguenza l’assetto geomorfologico 
  del territorio che nell’arco di pochi secoli ha subito un marcato processo progradazionale. 
  Nei secoli successivi, anche grazie alla relativa stabilità climatica, è seguita 
  una fase regressiva che continua ancora oggi. La PEG ovviamente ebbe la sua 
  influenza su tutte le strutture di foce dei fiumi adriatici che, in tale periodo, 
  vengono rappresentate con barre, canali e cordoni distribuiti radicalmente intorno 
  alla foce che assume così una complessiva geometria sub-triangolare (Comune 
  di Ravenna,2002).     Figura 5 Foto aerea del porto di Fano (2003)   Figura 6 Stato attuale. In verde si possono notare le antiche mura della città.   Figura 7 Pianta storica del porto di Fano (1790) -dalla costruzione della strada consolare Flaminia fino al 1435, si valuterebbe un ritiro di 847m. -dal 1435 all’epoca della costruzione di Portus Borghesius nel 1625 si valuterebbe un ulteriore ritiro di 119m. -dal 1625 al 1746 si stimerebbe un ritiro di 160m e dal 1746 al 1829 un ulteriore ritiro di 57m.   Figura 8 Carta storica della città di Fano (1658) Per il periodo successivo studiando le planimetrie catastali Pontificie del 1826 e 1882, i rilievi delle Ferrovie dello Stato del 1862, le tavolette dell’ I.G.M. del 1894 e 1942 e varie planimetrie del Genio Civile, risulta che la linea di spiaggia dal 1826 al 1862 fu in continuo avanzamento con un tasso medio annuo di circa 1m . Nel periodo dal 1862 al 1882 si ha l’incremento massimo (38m in 20 anni). Questo imponente avanzamento è probabilmente ricollegabile al maggior trasporto solido del Metauro che in quegli anni ha visto anche un opera massiccia di disboscamento nell’alta valle metaurense. Dalla fine dell’ottocento in poi,con la conclusione della Piccola Età del Ghiaccio, si è verificata un progressivo arretramento della linea di costa con un picco negativo tra il 1914 e il 1927 tanto che il Genio Civile intervenne con la costruzione di sei pennelli per la difesa dell’abitato fanese. In seguito si ebbe un incremento della spiaggia ma dal 1932 in poi riprese la fase d’arretramento. Altra componente fondamentale della zona in esame che ha subito importanti cambiamenti è la foce del Metauro. L’apertura della foce è attualmente sbarrata da un sottile cordone di ghiaia di costruzione marina. Il letto del fiume nella parte terminale tende a variare ogni volta che il fiume è in piena, rompendo la barra ghiaiosa che ne ostruisce lo sfocio Inoltre da documenti storici (come la ricostruzione grafica delle centuriazioni), è stato possibile posizionare la foce del Metauro in epoca romana all’incirca all’altezza dell’attuale ponte sul Metauro (Buli e Ortolani, 1947) (fig.9).   Figura 9 Foto aerea della foce del fiume Metauro (1998)   Figura 10 Carta storica del Metauro (1813) In particolare 
  per quanto riguarda la più recente evoluzione del litorale, dal secondo dopoguerra 
  ad oggi, sarà trattato più adeguatamentein quanto è oggetto di studio di questa 
  tesi e pertanto si rimanda ai capitoli successivi (cfr § 3.1)  | 
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