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       Tesi 
        di laurea Lineamenti geomorfologici e recente evoluzione del tratto di costa dal porto di Fano alla foce del fiume Metauro  | 
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3.6 Analisi Geochimiche
  I campioni di fondale su cui è stato possibile effettuare queste analisi sono stati prelevati a profondità di 3m, 5m o 7m. Infatti nessun campione di profondità 1m presentava un quantitativo sufficiente di pelite. E’ stato impossibile determinare quali effetti possono avere le strutture di protezione del litorale sulla composizione geochimica dei sedimenti dato che solo uno dei campioni analizzabili risulta prelevato in tale area. In tab.11 sono riportati i risultati bruti ottenuti dalle analisi geochimiche. 
 Tabella 11 Valori dell’abbondanza relativa degli elementi nei campioni esaminati. La prima 
    osservazione che si può fare riguarda l’abbondanza di Zr, Ba, Y, La, Nb, Ce, 
    Th soprattutto se relazioniamo le concentrazioni dei campioni di fondale con 
    quella del campione di fiume. Questi elementi sono anche classificati come 
    HFSE (High Field Strength Elements) e sono caratterizzati dall’avere alta 
    carica e piccolo raggio ionico. Di conseguenza alla loro alta densità di carica 
    tendono a stare in fasi dense e ad essere interscambiabili, proprio a causa 
    della similarità chimica che li caratterizza, in minerali come granati, Monazite, 
    Baritina e Zircone. In particolare a quest’ultimo è ricollegabile la grande 
    abbondanza di Zr. Va inoltre sottolineato che questi minerali sono molto resistenti 
    all’alterazione chimica e quindi, soggetti pressoché esclusivamente ad alterazioni 
    di tipo meccanico. Associando questo fattore al loro alto peso specifico, 
    ne consegue che l’abbondanza riscontrata è da imputare soprattutto ad un fenomeno 
    di concentrazione, dovuto all’energia del moto ondoso che riesce a prelevare 
    in modo selettivo le componenti più leggere. Alla luce di questo risulta però 
    incongruente il fatto che alcuni di questi elementi, quali Y, Nb, Ba e La 
    abbiano la tendenza ad essere più abbondanti nei campioni a maggior profondità 
    rispetto a quelli a profondità minori. Gli altri elementi ossia Th, Ce e Zr 
    hanno concentrazioni massima a profondità intermedie (tab.12) ma poiché a 
    tali profondità si hanno i massimi valori percentuali di frazione pelitica 
    ciò è in accordo con quanto detto sopra. 
 Tabella 12 Valori medi di abbondanza degli HFSE. Per quanto riguarda l’andamento speziale delle concentrazioni rispetto alla presunta fonte di tali elementi ossia l’apporto fluviale non è possibile determinare un criterio di distribuzione in quanto i valori risultano molto variabili. Una 
    successiva osservazione per la loro importanza ambientale meritano i metalli 
    pesanti V, Cu, Ni, Zn e Pb. Anche in questo caso le massime concentrazioni 
    si anno nei campioni più profondi senza alcuna eccezione (tab.13) probabilmente 
    dovuta alla maggiore affinità di questi elementi per la frazione più fine 
    che dalle analisi granulometriche risulta essere maggiore a più alte profondità. 
 Tabella 13 Valori medi di abbondanza di 
    alcuni metalli pesanti.  Come si può notare dalla tab.13 alcuni di questi metalli (V, Ni, Zn evidenziati in rosso) presentano concentrazioni medie più basse rispetto al valore misurato al fiume. Altri invece presentano un arricchimento (Cr, Pb, Cu). L’arricchimento in Pb non è imputabile ad effetti antropici, in tal caso ci si aspetterebbero concentrazioni maggiori nelle vicinanze del porto, cosa che non si riscontra. Per quanto riguarda il Cr, questo assume spesso un comportamento simile allo Zr e agli altri HFSE e pertanto valgono le considerazioni fatte sopra ma in questo caso, così come per Ba e Zr, il grado di arricchimento è decisamente alto.  | 
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